Spingere la mente e il corpo oltre i propri limiti è spesso elogiato e applaudito nel mondo della cultura sportiva come prova di disciplina e di forza. Ma dove occorre tracciare la linea da non superare per quanto riguarda la salute fisica e mentale? “Nessun dolore, nessun risultato”, “Nessuna scusa”: questa mentalità insieme a un numero crescente di parametri accessibili a chi fa sport ogni giorno e oltre (ad es. orologi sportivi o bilance disponibili in commercio che permettono di stimare la composizione corporea), può portare l’atleta a fissarsi sulle prestazioni, tralasciando gli svantaggi futuri che seguiranno agli attuali guadagni. Un atleta non sano. Esistono atteggiamenti simili? Sì. E la carenza di energia relativa nello sport, altresì nota come RED-S, è una sindrome che può portare proprio a questo. La sindrome RED-S è, per definizione, una menomazione della nostra funzione fisiologica dovuta alla scarsa disponibilità di energia, causata da un deficit calorico (1). In poche parole, la sindrome RED-S si manifesta quando non ci alimentiamo a sufficienza per supportare le normali funzioni corporee e sostenere lo stress dell’esercizio fisico.
La sindrome RED-S era nota come triade dell’atleta femmina fino al 2014, anno in cui il Comitato Olimpico Internazionale aggiornò la dicitura con il nuovo termine RED-S. La sindrome RED-S può colpire atleti di qualsiasi livello, professionisti o amatoriali, uomini o donne. Se non trattata, può influire negativamente su quasi tutti i sistemi dell’organismo. Tuttavia, nonostante la sua potenziale gravità, la sindrome RED-S spesso passa inosservata finché non si presentano problemi quali lesioni o un affaticamento mentale estremo.
Impatto della sindrome RED-S sulle prestazioni
La sindrome RED-S si manifesta con una serie di sintomi psicologici/fisiologici e con una mancanza generale di energia, per cui il nostro organismo non riesce a tenere il passo. Gli effetti psicologici includono maggiore irritabilità, depressione, capacità di giudizio compromessa e concentrazione ridotta. Tra gli effetti fisiologici possono esserci una diminuzione della forza muscolare, prestazioni di resistenza inferiori, un calo della risposta all’allenamento, una minore coordinazione, una riduzione delle riserve di glicogeno e un aumento del rischio di lesioni. Singolarmente, tutti questi fattori possono influire sulle prestazioni; collettivamente, possono compromettere gravemente le prestazioni. I sintomi della sindrome RED-S che influiscono sulle prestazioni possono manifestarsi come scarsa capacità di recupero tra le sessioni di allenamento, problemi digestivi o lesioni ricorrenti.
Ma se la sindrome RED-S ha un tale impatto, perché passa così inosservata?
Nonostante la sindrome abbia tali potenziali effetti avversi, solo di recente la comunità sportiva ha inziato ad affrontare la questione. Ad esempio, fra le maratonete solo il 7% conosceva la sindrome RED-S e il 44% di loro era ad alto rischio (2)! Una ricerca condotta tra gli allenatori ha svelato che il 98,6% di loro conosceva la triade dell’atleta femmina, ma solo il 33% era a conoscenza della sindrome RED-S (3). Risultati simili sono stati osservati anche tra i professionisti sanitari, con il 76% di loro che conosceva la triade dell’atleta femmina, mentre al 29% era sconosciuta la sindrome RED-S (4). È chiaro che è necessaria una maggiore consapevolezza da parte di tutt: atleti, allenatori e preparatori.
Nello specifico, nelle donne, un indicatore chiave della RED-S è l’assenza di ciclo mestruale, nota anche come amenorrea. Niente ciclo? Nessun crampo, nessun mal di testa? Ed è possibile fare allenamento normalmente? Anche se ogni donna vive il ciclo mestruale in modo diverso, per molte le mestruazioni sono un problema e può metterle a disagio. L’assenza del ciclo mestruale viene spesso ignorata dall’atleta, se quest’ultima è troppo concentrata sull’aspetto prestazionale. Tale assenza può anche essere attribuita a metodi contraccettivi, quindi l’atleta potrebbe non rendersi conto di non avere più le mestruazioni. Questo, insieme a un certo tabù culturale di parlare di mestruazioni, fa sì che questo importantissimo sintomo venga facilmente ignorato. Perciò, il pericolo della sindrome RED-S è dovuto in gran parte al suo mancato riconoscimento.
Sintomi della sindrome RED-S
La sindrome RED-S può manifestarsi con sintomi quali uno scarso sviluppo della massa muscolare, basso peso corporeo, una ridotta densità minerale ossea, un apporto calorico ridotto portato avanti nel tempo o lesioni come fratture da stress. Fra i fattori comportamentali citiamo modelli alimentari disordinati come una costante preoccupazione per il cibo, limitazioni o il controllo rigoroso dell’assunzione di cibo. E ancora, affaticamento eccessivo e disturbi del sonno. Infine, dal punto di vista psicologico notiamo comportamenti irrazionali, paura di alimentarsi o di aumentare di peso, tendenza a isolarsi e a evitare i contatti o gravi stati d’ansia.
Messaggi importanti
- Allenati e gareggia nel modo giusto. Noi di Science in Sport proponiamo tanti modi diversi per dedicarti all’allenamento e al recupero.
- Ascolta il tuo corpo e parla di come ti senti. Fai conoscere questa sindrome e confrontati con altre persone se hai dei dubbi; il primo passo per aiutare chi soffre di RED-S è informare e sensibilizzare gli altri.
- La performance non deve essere a scapito della nostra salute. MAI.
Risorse
Se ti preoccupa la sindrome RED-S o soffri di disturbi dell’alimentazione, se conosci qualcuno che ne soffre o se semplicemente desideri saperne di più, consulta queste risorse.
https://www.beateatingdisorders.org.uk
https://athletesinbalance.com
Bibliografia:
- 1. Mountjoy M, Sundgot-Borgen JK, Burke LM, Ackerman KE, Blauwet C, Constantini N, Lebrun C, Lundy B, Melin AK, Meyer NL, Sherman RT, Tenforde AS, Klungland Torstveit M, Budgett R. IOC consensus statement on relative energy deficiency in sport (RED-S): Aggiornamento 2018. Br J Sports Med. Giugno 2018;52(11): 687-697. doi: 10.1136/bjsports-2018-099193. PMID: 29773536.
- 2. Folscher LL, Grant CC, Fletcher L, Janse van Rensberg DC. Ultra-Marathon Athletes at Risk for the Female Athlete Triad. Sports Med Open. 2015;1 (1): 29. doi: 10.1186/s40798-015-0027-7. Epub 2015 Sep 9. PMID: 26380807; PMCID: PMC4564455.
- 3. Kroshus, E.; DeFreese, J.D.; Kerr, Z.Y. Collegiate athletic trainers ’knowledge of the female athlete triad and relative energy deficit in sport. J. Athl Train. 2018, 53, 51–59
- 4. Tenforde AS, Beauchesne AR, Borg-Stein J, Hollander K, McInnis K, Kotler D, Ackerman KE. Awareness and comfort treating the female athlete triad and relative energy deficency in sport among healthcare providers. Dtsch Z Sportmed. 2020; 71: 76-80.